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Jurassic World, il regno distrutto

Tutto cominciò nel 1993. In Italia era scoppiata Tangentopoli e io ero a Londra a imparare l’inglese. Uscì questo film, “Jurassic Park” del mio amato Steven Spielberg, con nientepopodimenoché i dinosauri redivivi! e benché il mio inglese non fosse all’altezza andai comunque al cinema, e c’è da dire che non era necessario capire i dialoghi per godere il film. Godere, proprio. Perché Spielberg è un marchio di garanzia oltre che uno stile: le onde che s’increspavano ne “Lo Squalo” qui sono i cespugli che tremano, e dietro o sotto c’è sempre un mostro in agguato. Il film era basato sull’omonimo romanzo di Michael Crichton.

Seguirono “Jurassic Park, Il mondo perduto” e ritroviamo nel cast i personaggi di Jeff Goldblum e Richard Attemborough; in “Jurassic Park III” invece tornano i personaggi di Sam Neill e Laura Dern, qui Steven Spielberg resta come produttore e lascia la regia a Joe Johnston. Dopo ben 14 anni, quando non si sperava più in un altro sequel, arriva “Jurassic World”, regia di Colin Trevorrow, con un cast completamente rinnovato ma in cui torna il personaggio interpretato da B.D. Wong, un manipolatore di DNA giurassico chiamato a creare l’Indomitus Rex, una nuova specie geneticamente modificata, ovviamente intelligentissima oltre che ferocissima.

Con “Il Regno Distrutto”, regia di Juan Antonio Bayona, oltre che una riuscita commistione col catastrofico, insieme ai dinosauri ritroviamo gli ultimi protagonisti: Chris Pratt, eroe sbruffone senza macchia e senza paura, e Bryce Dallas Howard, come scienziata bella e buona che prende in eredità i ruoli che furono di Laura Dern e Julianne Moore. E tornano il genetista B.D. Wong e l’ormai ingrigito Jeff Goldblum che tristemente e lucidamente predice la catastrofe. Per la quota “nerd” occhialuto pauroso ma geniale c’è Justice Smith, che fa coppia con la coraggiosa Daniella Pineda, mentre in quota “bambini coraggiosi e intraprendenti” c’è Isabella Sermon. I cattivi di turno sono Rafe Spall, Toby Jones e Ted Levine che fanno la fine di tutti i cattivi nei film con mostri. James Cromwell è il vecchio idealista e se ad aprire la porta del suo castello, come governante, c’è una vecchia (ormai) gloria come Geraldine Chaplin di sicuro c’è sotto qualcosa di grosso. Concludendo, sul piano del casting, Chris Pratt, belloccio ex teenager sovrappeso, in queste ultime stagioni è praticamente in tutti i blockbusters, ma si attende per lui il salto di qualità come interprete serio in film d’autore.

Del 1993 a Londra ricordo che il pubblico inglese, un cinema strapieno di ragazzi, rumoreggiava con esclamazioni di terrore e sorpresa tipo “wow” che sonoramente ondeggiavano in sala come le “ola” degli stadi, manifestazioni di divertimento e paura, nei sempre trattenuti inglesi, come mai accade nei cinema italiani, dato che noi siamo normalmente rumorosi; e io stesso ho sobbalzato più d’una volta nella poltrona che tremava per il nuovissimo “surround”. Anche stavolta, (il sequel è previsto per il 2021, date da fantascienza per me del secolo scorso) in quest’ultimo capitolo la scena iniziale è di puro “cacazzo”. E scusate il francesismo.