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Jesus Christ Superstar, rock opera live

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Natale 2020, quello che verrà ricordato come il natale del covid, tutti chiusi in casa, e non sappiamo niente dei natali futuri. Per distrarci Sky mette in programmazione questo eccezionale film tv di due anni prima, tratto dall’opera rock di Andrew Lloyd Webber con testi di Tim Rice. Operazione anomala, metà teatro e metà tv, ovvero messa in scena dal vivo con pubblico osannante gli “Hosanna” del coro in palcoscenico, ma prodotto costruito per le riprese televisive, col pubblico su tre lati e scenografia mastodontica fatta di tubi Innocenti.

Il famoso tubo per le impalcature da costruzioni deve il nome al suo inventore Ferdinando Innocenti creatore anche della Lambretta. Come nota di colore aggiungo una chiacchiera che girava nei teatri il secolo scorso: Adriana Innocenti, figlia dell’impresario e ottima attrice caratterista equamente divisa fra teatro cinema e tv, allorché si impegnò nella produzione di uno spettacolo, alla domanda “Dove prendi i soldi?” rispose allegramente “Dai tubi di papà!”

La prima assoluta del musical originale avvenne nel 1971 e dato il clamoroso successo si fece subito il film nel 1973, e per tutti gli anni ’70 continuerà ad essere rappresentata, chiudendo nel 1980. Nel 1992 il musical venne ripreso con gli interpreti originali di Gesù e Giuda; nel 1996 ci fu una nuova versione londinese a cui prese parte il controverso Alice Cooper nel ruolo di Erode, che torna in questa produzione.

Coprodotto per la NBC dagli autori insieme al protagonista John Legend, è stato concepito per includere nelle riprese 1500 comparse pagate per fare il pubblico in delirio, con ben 12 telecamere per riprendere lo spettacolo-evento; fu anche registrata un’anteprima con un numero di spettatori ridotto e a invito diretto, per avere del materiale di riserva nell’eventualità che durante la diretta televisiva si verificassero degli intoppi: cautele necessarie data l’entità dell’impegno produttivo. Alla messa in onda fu un clamoroso successo di pubblico e critica, ben meritato a mio avviso. Agli Emmy Awards fu praticamente nominato in tutte le categorie portando a casa solo: spettacolo in diretta tv, disegno delle luci, scenografia, mix sonoro, direzione tecnica e video, miglior film tv, casting, miglior parrucco. Riuscitissima la sequenza della sparizione fra le quinte della croce come se sparisse in cielo.

Brandon Victor Dixon con John Legend, Giuda e Gesù

L’occasione è ghiotta per sentire dal vivo, anche se la registrazione è oggi vecchia di un paio d’anni, delle star della musica fuori dalla loro confort zone e confrontarsi con espressioni canore e melodie che sono ormai dei classici e appartengono al bagaglio musicale collettivo degli amanti del musical. John Legend è pienamente all’altezza del ruolo esprimendosi con una ricchezza vocale di indubbio talento, ma le sue incursioni nel cinema restano per adesso limitate data l’evidente inespressività della sua faccia da bravo ragazzo che cantava nel coro della chiesa battista. Gli fa da controparte nel ruolo di Giuda, scritto come antagonista con pari spazio scenico, Brandon Victor Dixon, cantantattore molto espressivo che già al suo debutto a Broadway nel 2005 fu premiato con il Tony Award, dunque carriera ancora breve ma tutta in ascesa, che non merita ancora il nome in cartellone nonostante sia il secondo protagonista; con questa sua performance conferma pienamente le sue doti, non solo come interprete canoro ma anche come attore che sente intensamente il dilemma cui è chiamato, e col suo Judas ruba la scena al Jesus di John Legend, modulando le note più difficili nei momenti più sofferti con grande maestria. lo si è visto in tv nella serie noir “Power”.

Alice Cooper Racconta Paranormal - Corriere della musica

Alice Cooper, al secolo Vincent Anton Furnier, è effettivamente un uomo brutto, a dispetto del suo pseudonimo femminile, che si è imposto sulla scena rock con degli allestimenti dark e horror: trucco cadaverico, bambole impalate, ghigliottine, serpenti e simili; anche i suoi testi hanno contenuti horror benché poi trovino spazio anche altri temi come la libertà di espressione, il pensiero religioso, la società americana e simili. Va da sé che tutto quest’ambaradan proviene da un’infanzia forzosamente votata alla religiosità più pura, dato che nonno e padre erano apostoli della Chiesa di Gesù Cristo. Alice Cooper era inizialmente il nome di una band di cui ha fatto parte sin da metà anni ’60, nome derivato da una strega bruciata a Salem nel XVII secolo. Pare che per il trucco cadaverico la banda avesse tratto ispirazione dal loro film preferito: “Che fine ha fatto Baby Jane?” dove Bette Davis sfoggiava impunemente una maschera bianca densa e prossima allo disfacimento. Sia Furnier che il gruppo Alice subiscono diversi colpi di assestamento: l’individuo entra ed esce dalle cliniche per alcolisti e il gruppo cambia spesso formazione, tanto che il nome Alice Cooper rimane appannaggio del front-man rimasto in piedi, seppur traballante, ma sempre iconico, e in effetti il suo ingresso in scena come un Erode da operetta ha un suo perché.

Sara Bareilles To Headline Tina Fey's 'Girls5eva' Comedy Series For Peacock  – Deadline

La cantautrice Sara Bareilles, lunga gavetta che la porta alla notorietà nel 2008, fra piano-bar e varie collaborazioni e composizioni di successo, eccola aggiudicarsi il ruolo di Maria Maddalena, che canta molto bene ma che mi ha dato l’impressione di trovarsi lì per caso, fregata forse dall’emozione per cotanta diretta tv. E’ un attore di lungo corso l’inglese Ben Daniels che qui interpreta Ponzio Pilato passando con passione dalla recitazione al canto e, al contrario dei cantanti professionisti, è più attore che cantante, sgranando qua e là la voce e perdendo qualche nota, ma ben vengano certe imperfezioni se si rende credibile il personaggio. In tv ha interpretato, fra le tante cose, il ruolo di Caifa nella miniserie “The Passion” anch’essa incentrata sugli ultimi giorni del Cristo. Il ruolo di Caifa è interpretato dal baritono Norm Lewis, che a volte perde le note più basse della partitura, ma questo poco toglie alla performance del cantante, che altrove è impegnato principalmente nei musical: è stato il primo nero a interpretare “Il Fantasma dell’Opera”. Il sud-coreano Jin Ha, interpreta Annas, l’altro sacerdote cattivo consigliere dello già sconsiderato Caifa. L’attore ballerino hawaiano Jason Tam qui canta anche nel ruolo di un Pietro molto giovanile, mentre lo svedese cantante hard-rock-metallaro Erik Grönwall è Simone lo Zelota. Un cast molto variegato che aggiunge ricchezza interpretativa e visiva a un musical vecchio di cinquant’anni da sdoganare nel terzo millennio.