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Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn

Questo è uno di quei casi in cui davvero posso dire: io l’avevo detto. Anzi scritto, parlando di “Suicide Squad”: “Però il personaggio più riuscito è Harley Quinn, spalla del Joker nei fumetti qui promossa a super protagonista: bella, sexy, ironica, simpatica e psicopatica è un mix perfetto che tiene testa a tutti i personaggi ed è la vera anima del film, dato che gli altri della squadra non sono così sexy e ironici e psicopatici come dovrebbero essere. Data la riuscita del personaggio, scrittura più interpretazione, non mi stupirei se ai piani alti stessero già pensando di promuoverla protagonista di uno spin-off .” Detto, fatto.

GiovedìFilm: Birds of Prey (e la Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn)  (2020)

Incassato il Critics’ Choise Awards per la sua fantasmagorica Harley Quinn, Margot Robbie non è stata con le mani in mano e dal 2016, anno di uscita di “Suicide Squad” ha fatto otto film in quattro anni, fra cui “Tonya” sulla vicenda della pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding coinvolta nell’aggressione a una sua rivale sportiva, un personaggio complesso e sgradevole che le valse la candidatura all’Oscar. E’ stata poi la Regina Elisabetta I in “Maria Regina di Scozia” dove si è imposta sulla collega Saoirse Ronan nel ruolo del titolo, con candidature ad altri premi (BAFTA, Screen Actors Guild Awards, AACTA, Satellite Awards, mentre la Ronan, seppur bravissima, è andata a bocca asciutta. Ed ha interpretato Sharon Tate nella rivisitazione del dramma in cui la moglie di Roman Polanski fu assassinata, nell’imperfetto – per me – “C’era una volta a… Hollywood” di Quentin Tarantino.

Ma poi questo film tutto suo nell’universo DC Comics tanto atteso – ha disatteso le aspettative: il personaggio che funzionava nel giocattolo corale qui non funziona più. L’esplosione di colorata fantasmagoria e il mix perfetto della bella sexy ironica simpatica e psicopatica, dilatati in un film intero mostrano la corda, come si dice: si diceva dei tappeti e dei tessuti pregiati come il broccato o il velluto che invecchiati e lisi mostravano la trama dell’incordatura. E’ come se il film mostrasse le rotelle di un marchingegno inceppato.

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La bella psicopatica parla al pubblico, si sbaglia, torna indietro, e invece di divertire ci confonde e diventa fastidiosa. Le scene di lotta acrobatica, figlie del glorioso kung-fu di Bruce Lee, sono sfacciatamente delle coreografie messe lì perché devono stare lì, e come lo straparlare della protagonista diventano ridondanti. L’antagonista Black Mask è interpretato da un Ewan McGregor che sembra più annoiato di me, mentre fa meglio il suo braccio destro in odor di relazione omo, Chris Messina come Victor Szasz.

Il cattivone Roman Sionis che poi indossa la maschera nera è il tipico boss che gestisce un locale dove ci sono i suoi uccellini, come li chiama lui, le belle ragazze che animano le serate. Ma una di queste, la cantante, è Black Canary, l’unica nel film ad avere un superpotere: una voce che atterra gli avversari. Per il resto fa a botte come tutti, anzi: tutte. Eh sì, perché il film è dichiaratamente un manifesto femminista e attorno all’antieroina si raccolgono, insieme a Black Canary, la Cacciatrice, la poliziotta Renee Montoya già debitamente bullizzata da superiori e colleghi, e la giovanissima sbandata Cassandra Cain, tutti personaggi apparsi nei fumetti DC Comics e che qui sono insieme per la prima volta in un allegro e manesco gruppo di donne che da uccellini si trasformano in uccelli predatori, birds of prey, un pacchetto pronto per diventare protagonista del prossimo spin-off.

In 'Birds of Prey,' the ladies are flying together: Harley Quinn is back  with a group of badass women to save the day
Renee Montoya, la Cacciatrice, Harley Quinn, Cassandra Cain e Black Canary

Spiace dirlo, il pacchetto femminista non funziona. E non perché sia femminista ma perché si è messa troppa carne al fuoco e, restando nell’ambito dei modi di dire, il troppo storpia. E’ zuccheroso fino alla nausea, è politicamente scorretto fino alla noia, è caotico fino a perdere il controllo del caos controllato che il giocattolone dovrebbe essere. Resta sempre godibile, come nella costola da cui è stato generato, la coloratissima parte visiva: costumi, scene, luci, effetti.

Margot Robbie si impegna anche nella produzione su una sceneggiatura di Christina Hodson e Cathy Yan alla regia, prima donna cinese (naturalizzata americana va sa sé) alla regia di un film di supereroi, che è anche il suo secondo lungometraggio dopo il debutto con “Dead Pigs” un film drammatico ambientato a Shangai che dimostra il talento eclettico della regista, che qui firma un lavoro confuso perché è confuso a monte il progetto. Jurnee Smollett-Bell è Black Canary, Mary Elizabeth Winstead è la Cacciatrice, Ella Jay Basco è Cassandra Cain, mentre nei panni della detective Renee Montoya ritroviamo in un ruolo appetitoso la Rosie Perez che nel già lontano 1994 è stata candidata all’Oscar per “Fearless – Senza Paura” di Peter Weir.

Joker e Harley Quinn saranno protagonisti di un film dedicato a loro

In questo fantasmagorico racconto sconclusionato c’è un grande assente: l’ex fidanzato di Harley Quinn, il Joker dai capelli verde smeraldo di Jared Leto che in “Suicide Squad” davvero non ho amato. A parte il mio giudizio su quel Joker c’è che l’attore, che ricordiamo premio Oscar per “Dallas Buyers Club”, è in rotta con la Warner Bros perché si è sentito tradito quando la casa produttrice di “Suicide Squad” ha avviato il progetto del “Joker” con Joaquin Phoenix il cui successo è stato clamoroso. Così Jared Leto ha rifiutato anche di essere nel cast del sequel “The Suicide Squad” programmato nelle sale USA, pandemia permettendo, per il prossimo agosto, in contemporanea streaming su HBO Max. Tornerà però, senza capelli verdi e tatuaggi in faccia e dunque un look rinnovato, e incupito, in un altro progetto frutto di controversie legali: “Zach Snyder’s Justice League”, in pratica il director’s cut del film del 2017 che fu un insuccesso a causa di una serie di eventi sfavorevoli che portarono all’avvicendamento del regista Zach Snyder con Joss Whedon. Rimasto l’amaro in bocca a Snyder e ai tanti suoi fan e sostenitori, anche fra i membri della troupe e della produzione, alla fine Warner Bros consentì il director’s cut per il quale il regista ha anche ricevuto del soldi per girare nuove scene; fra queste c’è l’inserimento del Joker di Jared Leto, assente nella precedente versione del film, e che segna il ritorno dell’attore col suo travagliato e controverso personaggio. Dunque è tutto bene quel che finisce bene? Staremo a vedere.

Jared Leto: il Joker imita Gesù Cristo nell'immagine della Justice League
Il nuovo Joker di Jared Leto che imita il Cristo in “Zach Snyder’s Justice League”