Archivi categoria: il venditore di medicine

Il venditore di medicine

Film molto interessante e anche nuovo nel panorama della cinematografia italiana trattandosi di un film “di denuncia” laddove il cinema italiano è tutto commedia nelle sue più varie declinazioni: commedia di costume, commedia in costume, commedia scostumata, commedia brillante, commedia drammatica, commedia generazionale, commedia giovanilistica, commedia intellettuale, commedia filosofica, commedia d’autore… e accetto suggerimenti per tutte le altre definizioni che mi sfuggono. Il regista Antonio Morabito che ha scritto il film con Michele Pellegrini e Amedeo Pagani racconta con mano ferma la discesa agli inferi dell’informatore medico interpretato con sicurezza dal sempre bravo Claudio Santamaria e apre a noi spettatori scenari che immaginavamo ma mai fino a quel punto: il film è una denuncia sul malaffare delle multinazionali farmaceutiche e ci fa entrare nel dietro le quinte di farmacisti e medici maneggioni e compiacenti che si vendono, e vendono i loro assistiti, per una qualsiasi regalia, dal tablet al viaggio con la scusa del convegno tutto pagato anche per la consorte. E laddove il medico non è corruttibile lo si ricatta perché tutti hanno punti deboli… E il nostro informatore medico pur di mantenere il posto in quella struttura ad alta competizione e altissimo stress, dove i collaboratori giudicati “stanchi” vengono fatti fuori, vende la sua coscienza e anche la sua pace domestica in un vortice che lo risucchia sempre più in basso nella scala dei valori morali e umani. Con ritmo da thriller il film prende subito e scorre bene, con uno sguardo amarissimo sul lato umano, laddove questi film “di denuncia” che vengono tutti dagli USA spesso mettono in scena un po’ di melodramma. Fra i comprimari Isabella Ferrari che fa la capo area taglia teste a sua volta testa per altri patiboli, Evita Ciri molto convincente nel ruolo della moglie del protagonista, Ignazio Oliva come medico assolutamente onesto che però non avrà la soddisfazione che aveva cercato in tribunale, il giornalista/moralista Marco Travaglio al suo convincente debutto cinematografico nel ruolo di un primario assai antipatico ma molto meno irreprensibile, Roberto De Francesco come suo assistente frustrato e onesto solo perché pavido. Davvero un film da vedere o, se lo si è perso, da cercare.