Archivi categoria: quo vadis, aida?

Quo vadis, Aida? – chi ricorda il massacro di Srebrenica?

Con “Brevemente” creo una sezione di pagine brevi con segnalazioni veloci di film che vale la pena vedere.

Film durissimo e importantissimo. Il primo e a tutt’oggi l’unico sul massacro di Srebrenica che si pronuncia srèbrenitza con l’accento sulla prima E. Il fatto risale al 1995, prima della nascita dei millennial che oggi guidano la nostra comunicazione via social e app, e anche fra quanti all’epoca eravamo adulti il ricordo è sbiadito; di fatto abbiamo solo dovuto fare i conti con la geografia: la Jugoslavia che avevamo studiato a scuola era implosa in guerre civili e secessioniste dettate da un nazionalismo che nascondeva ambizioni personali di leader pronti a tutto come il criminale di guerra Ratko Mladić, e da un ben veicolato odio religioso che ha di nuovo opposto cristiani a musulmani, dividendo famiglie conoscenti e intere comunità.

Scritto e diretto dalla bosniaca Jasmila Žbanić già Orso d’Oro al Festival di Berlino con la sua opera prima “Il segreto di Esma”, il film è un’importante coproduzione fra Bosnia Erzegovina, Romania, Austria, Paesi Bassi, Germania, Polonia, Francia, Norvegia e Turchia che mette in campo più di 6000 molto aderenti comparse in una fiction che a tratti sembra un documentario per credibilità e assoluta mancanza di compiacimenti stilistici e narrativi. Ispirandosi alla vera storia del traduttore bosniaco per i caschi blu dell’ONU Hasan Nuhanović, l’autrice si prende la libertà di fare del protagonista una donna, la straordinaria attrice serba Jasna Đuričić ancora sconosciuta al cinema internazionale ma già premiata al Festival di Locarno nel 2010 e oggi premiata per questa interpretazione all’European Film Awards che ha riconosciuto al film anche i premi alla regista e al film, che è stato presentato in concorso al Festival di Venezia e candidato all’Oscar come miglior film internazionale. Questa esposizione ha valso all’autrice la regia del primo episodio della serie statunitense post-apocalittica “The Last of Us” attualmente in programmazione su Sky, sorta di “The Walking Dead” con i mostri al posto degli zombi.

Il titolo, che fa subito venire in mente il kolossal “Quo vadis?” del 1951 dal romanzo storico del polacco Henryk Sienkiewicz, in realtà si richiama a uno dei cosiddetti “vangeli apocrifi” che la cristianità organizzata ha scartato dalle fonti ufficiali del credo; in quel documento a Pietro, in fuga dalle persecuzione di Nerone, appare Gesù sulla via Appia e gli chiede: “Quo vadis, domine?” e il Cristo gli risponde: “Eo Romam, iterum crucifigi.” (Vado a Roma, per essere crocifisso una seconda volta). Dunque anche Aida vuole tornare indietro per immolarsi nel nome della libertà e della verità.