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Green Book, vincente per forza

“Green Book” ha già vinto il Golden Globe nella sezione Miglior Film Commedia e Miglior Attore non protagonista per Mahershala Ali; è candidato all’Oscar come Miglior Film, Miglior Attore Protagonista e Non Protagonista, Miglior Montaggio e Miglior Sceneggiatura al regista Peter Farrelly che l’ha scritta a sei mani con Brian Hayes e Nick Vallelonga che è il figlio del Tony di cui il film racconta la storia “ispirata a vicende reali”. Ricordiamo qui che Peter Farrelly in coppia col fratello Bobby ha firmato grandi successi come “Tutti pazzi per Mary”.

La vicenda cui si ispira è quella del pianista nero Don Shirley, colto azzimato e nero, che per la sua tournée nel profondo sud degli States si affida all’italo-americano Tony Vallelonga, ignorante rozzo e bianco. La vicenda è complicata perché siamo nel 1962, nel sud vige ancora la segregazione razziale e l’eccezionale pianista è accolto da strette di mano e applaudito solo finché si esibisce ma poi non può condividere ristoranti e bagni coi bianchi che lo hanno ingaggiato e osannato. Il Green Book del titolo è una guida di viaggio per negri, per aiutarli a trovare i posti dove possono alloggiare e mangiare più tutte le altre regole della segregazione, come quella della restrizione notturna agli spostamenti.

Fondamentalmente è un film del filone “strana coppia” dove i due, quanto mai diversissimi, finiranno con l’apprezzarsi e col condividere esperienze e culture: nulla di nuovo. Vince l’ambientazione, appunto, e la coppia del cast che schiera due nomi di prim’ordine già pluri premiati: Viggo Mortensen e Mahersala Ali che sembrano divertirsi molto, in libera uscita dai ruoli impegnativi che li hanno premiati in passato, e divertono la platea. Ai Golden Globe ha vinto solo Mahersala Ali come Non Protagonista ed entrambi sono candidati all’Oscar sempre come protagonista Viggo Mortensen e non protagonista Mahershala Ali che di fatto è protagonista tanto quanto: vedremo presto come andrà anche se a mio avviso il film, gradevolissimo, è però molto sopravvalutato. Nel cast la palpitante Linda Cardellini come moglie di Viggo e lo stesso co-sceneggiatore figlio del vero protagonista Nick Vallelonga.

Ma la pecca più grossa del film è il suo doppiaggio italiano che lo riduce a un film di macchiette col suo insentibile “sicilianese” (termine gergale per addetti ai lavori per definire un siciliano inventato e assai sgradevole) che ha il suo peccato originale nell’adattamento dei dialoghi dove sentiamo addirittura un “chissi cosi” che non esiste in nessuno dei dialetti dell’Isola: come rovinare un film in corsa per gli Oscar. Dato il peso specifico artistico di Mortensen ho immaginato che il suo lavoro sulla lingua italo-inglese dovesse essere più raffinato e me ne sono accertato cercando sul web il trailer in lingua originale…