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Loving Vincent, Van Gogh rivive

Per chi ama Vincent Van Gogh e l’arte in genere un’occasione più unica che rara: un film di animazione che ha impiegato più di cento artisti che hanno dipinto manualmente, uno per uno, i fotogrammi del film, più di 65.000 – come si faceva una volta quando i cartoni animati venivano disegnati a mano. Qui però i fotogrammi ridisegnano e dipingono i fotogrammi di un film girato con veri attori in scenari che riprendono e rielaborano i dipinti e lo stile e le atmosfere dell’artista che è una gioia ritrovare in movimento, quando sulle tele originali c’è già un’idea di movimento: i vortici nel cielo, le stelle pulsanti, i campi di grano mossi dal vento, i voli dei corvi…

Un film che riprende l’ipotesi secondo cui quello di Van Gogh non sia stato un suicidio ma un omicidio, quindi è anche un piccolo giallo che indaga dettagli, sugli ultimi giorni di vita dell’artista, sconosciuti ai più. Operazione anomala ma assai interessante e sicuramente vincente. E’ anche divertente cercare di riconoscere gli attori che hanno fatto da modelli ai personaggi, benché interpreti non di fama mondiale ma certamente noti a cinefili e teledipendenti: Saoirse Ronan è la più nota, ex adolescente prodigio del cinema inglese; Aidan Turner e Eleanor Tomlinson li si è visti protagonisti della bella serie tv “Poldark”; Douglas Booth, che interpreta il protagonista alla ricerca della verità, è davvero un volto emergente della tv e del cinema inglese. Altri interpreti: Helen McCrory, Chris O’Dowd, Jerome Flynn, John Sessions, tutti attori britannici dato che la produzione è anglo-polacca, come la regia a quattro mani di Dorota Kobiela e Hugh Welchman. Il polacco Robert Gulaczkyk interpreta Vincent nei flashback dipinti in un morbido bianco e nero molto più vicino al realismo delle immagini cinematografiche: bella trovata stilistica che ci aiuta a distinguere il presente narrativo dal passato fatto di colori brillanti e pennellate vive, narrato dai testimoni che il protagonista via via incontra in questo suo viaggio formativo, secondo i canoni classici della narrativa.

Loving Vincent è la firma di Van Gogh alle sue lettere al fratello Theo, Con affetto Vincent. Ma oggi è anche un atto d’amore verso l’artista incompreso e geniale.