Archivio mensile:luglio 2017

Wonder Woman, che la saga abbia inizio

Con Superman e Batman fa parte del trittico di supereroi di punta della DC Comics e ha il suo debutto cinematografico nel finale di “Batman v Superman: Dawn of Justice” proprio insieme ai due super. Creata nel 1941 come icona femminista a riequilibrare il super testosterone dei suddetti eroi, negli anni ’50 ha avuto un forte declino dovuto a una certa opposizione politica, che la vedeva fuorviante per la sana crescita delle fanciulle americane, ed è stata ridisegnata come una Wonder Girl dai sani principi domestici: perdendo la sua carica “eversiva” il personaggio ha perso mordente e lettori. Successivamente, da ’68 in poi, il personaggio è stato ripreso e ridisegnato più volte, anche azzerando la sua storia per riscriverla e il personaggio cinematografico attuale è il frutto di tutto questo.

Una tecnologica W.W. in tacchi a spillo riceve da Bruce Wayne (Batman) una vecchia foto che la ritrae con un gruppo di combattenti durante la seconda guerra mondiale e da qui inizia il racconto cinematografico che di flashback in flashback ci riporta in una favolistica Grecia antica, e più precisamente nella mitica isola di Themyscira fumettisticamente nota anche come Isola del Paradiso. Qui, regno delle Amazzoni, la piccola non ancora eroina cresce con l’ansia di venire addestrata alla lotta, osteggiata dall’ansiosa regina madre Ippolita e incoraggiata dalla zia generalessa Antiope; la storia segue il suo corso e Diana, così si chiama la fanciulla, diventa un’abilissima guerriera perché in possesso di poteri segreti dovuti ai suoi natali finora tenutoli segreti: Ippolita l’ha generata con Zeus…

Ma non stiamo qui a raccontare la trama. Quello che per me conta dire è che il film, un po’ farraginoso nell’avvio fatto appunto di flashback nel flashback –  necessari per raccontare la genesi del personaggio – non manca di spettacolari momenti di battaglia e di gustosi momenti che caratterizzano il femminismo del personaggio con poche pungenti battute. Sempre interessante la rivisitazione di una Seconda Guerra Mondiale in cui si muovono i super eroi, e in questo W.W. fa idealmente coppia con Capitan America nato proprio per veicolare lo spirito patriottico degli americani. Qui il cattivo di turno è il fantanazista Ludendorff che si fortifica inalando una fialetta di gas a ricordo di come i veri nazisti facessero largo uso di cocaina. Ma c’è un altro cattivo assai più pericoloso, ovvero il dio Ares, fratellastro di Diana che evidentemente è la stessa dea greco-romana tornata come super eroina. Il personaggio cinematografico risulta ben tracciato e vincente ed è assai probabile che sia l’inizio di una proficua saga: dipende dal risultato globale al botteghino.

Il lancio pubblicitario dice che è la prima super eroina ad essere protagonista di un film tutto suo, ed è una bugia: ricordiamo la “Catwoman” interpretata da Halle Berry che non ha avuto seguiti cinematografici e il cui fascino resta inferiore, a mio avviso, a quello della Catwoman di Michelle Pfeiffer apparsa come antagonista del Batman con Michael Keaton in “Batman, il ritorno”. E a proposito di super eroi cinematografici che non hanno avuto superato l’approvazione del pubblico ricordiamo e rendiamo onore a: “The Punisher” con Thomas Jane del 2004; “The Green Hornet” con Seth Rogen del 2011; “Ant-Man” con Paul Rudd del 2015; “Deadpool” con Ryan Reynold del 2016 di cui ancora non si sa l’esito finale; e i Fantastici 4 che hanno debuttato del 2005, hanno avuto un sequel nel 2007 e nel 2015 è stato rifatto con un nuovo cast.

Il cast. L’eroina è interpretata dall’israeliana Gal Gadot, la cui scelta ha creato non pochi malumori fra le attrici statunitensi. L’eroe americano Steve Trevor che coinvolge la nostra nella lotta ai cattivi nazisti è Chris Pine in libera uscita dai panni del Capitano Kirk della nuova serie di Star Trek. La generalessa Antiope è Robin Wright a cui era stato offerto il ruolo più nobile e presente della regina Ippolita, ma la star ha intelligente scelto il ruolo più piccolo e pregnante, più da combattente che da madre ansiosa. Il ruolo della regina era stato offerto anche a Nicole Kidman, che ha declinato, ed è poi andato alla danese naturalizzata statunitense Connie Nielsen. Il generale tedesco cocainomane è Danny Huston e la spagnola Elena Anaya è l’interessante figura della ricercatrice al servizio del Reich della quale avrei voluto sapere di più. David Thewlis è l’ambiguo sostenitore inglese Sir Patrick Morgan e Lucy Davis la segretaria che diventerà amica di W.W. Saïd Taghmaoui e Ewen Bremner fanno parte dell’improbabile gruppo d’assalto nella foto ricordo che l’eroina riceve a inizio film e dalla quale parte il racconto. Dirige con mano sicura Patty Jenkins e il film si chiude con una mail di ringraziamento a Bruce Wayne/Batman che ultimamente aveva il volto abbastanza inespressivo di Ben Affleck, ma come sappiamo il mondo dei supereroi è sempre in fermento.